L’arredamento dietro la webcam… sicuramente manca qualcosa!
Eccomi tornata.
Durante questa difficile e inaspettata quarantena forzata, molto spesso ci siamo potuti vedere solamente tramite la webcam e la mia ossessione di soffermarmi sui DETTAGLI ha evidenziato nelle varie inquadrature l’arredamento di CASA o comunque parte di esso.
Nelle videochiamate c’erano alcuni che usavano il cellulare dove gli spazi retrostanti variavano dal divano, al letto, ai balconi, ai giardini e alle cucine con tanto di tavoli e sedie di tutti i tipi. Gli altri invece che usavano la postazione con il computer fissa, molto spesso avevano dietro librerie o quadri, ovviamente le librerie si differenziavano tra loro, da quelle super piene a quelle vuote di libri ma piene di suppellettili.
Questo mi ha aperto un mondo e proprio a proposito ho letto un articolo dal titolo “Noi Cavernicoli”, in cui Gramellini fotografa esattamente la condizione in cui ci si è ritrovati adesso che la clausura è terminata e scrive: “il primo posto in cui gli italiani, uscendo di casa, sono andati a mettersi in coda è quello dove si comprano gli oggetti per la casa”….SI, proprio le cose che ho visto dietro di voi nelle videochiamate e che evidentemente per molti non erano abbastanza utili o non sufficientemente “personali”.
Sarà forse che ci siamo resi conto che l’abitazione è molto importante e scegliere gli arredi e complementi giusti lo è ancora di più, soprattutto se la casa è molto piccola e l’ottimizzazione degli spazi diventa di importanza primaria?
Di questo ne sono convinta e penso che la casa deve essere il rifugio ed equilibrio della persona perché è la prima ed inevitabile esperienza di confine, o per dirla come scrisse Carlo Levi nel libro “Il Cristo si è fermato ad Eboli”, prima esperienza di CONFINO, e mai come in questo periodo lo abbiamo sperimentato tutti sulla nostra pelle. Possedere quindi in casa qualcosa che ci fa stare bene, è il primo passo da fare quando si arreda un ambiente, con la speranza però che non diventi l’unica.
Concludendo, in questo mio confinamento ho capito una cosa importante, ok avere un interno comodo, armonioso, personale ed essenziale, che fortunatamente da me c’era, la cosa di cui io ho sentito veramente la mancanza è avere uno spazio esterno, un giardino, stare in contatto con la natura praticamente, quello per cui ho sentito più nostalgia di tutto…forse perché come scrisse Claude Monet “La ricchezza che raggiungo viene dalla Natura, la fonte della mia ispirazione”… chissà!
E voi invece, cosa avete capito stando chiusi in casa durante il lockdown, cosa vi è mancato di più che non avevate e invece ora correrete a comprarlo? Se volete scrivetemelo nei commenti.
Nel prossimo articolo vi parlerò dell’importanza di affidarsi ad un interior design che vi segua nelle scelte degli arredi e complementi, questi ultimi fondamentali per la personalizzazione dello spazio, in modo da essere veramente in pace nella cosiddetta, casa dei sogni. Non mancate!